
Andamento del settore dell’acquacoltura negli ultimi dieci anni
a cura di Pietro Lococo

Andamento del settore dell’acquacoltura negli ultimi dieci anni
a cura di Pietro Lococo
Andamento del settore dell’acquacoltura a cura di Pietro Lococo
L’acquacoltura, settore che al suo interno comprende l’allevamento di pesci, crostacei e molluschi, negli ultimi dieci anni sta attraversando un periodo di intenso sviluppo. La crescente domanda globale di prodotti ittici, alimentata da una parte dall’aumento della popolazione mondiale e dall’altra dalla consapevolezza verso l’importanza per una sana alimentazione, ha spinto l’intero settore a incrementare la propria capacità produttiva al fine di rispondere alle esigenze del mercato.

Parallelamente, la necessità di garantire la sostenibilità delle risorse marine ha incentivato l’adozione di pratiche più efficienti e responsabili, con una particolare attenzione verso l’allevamento offshore e i sistemi di ricircolo dell’acqua (RAS) che garantiscono una rilevante riduzione dell’impatto della produzione sull’ambiente.
I trend che analizzeremo di seguito mostrano come l’intero settore risulti orientato verso una costante crescita produttiva ed economica, garantita da un efficientamento tecnico e di metodi di produzione, nonché dalle rinnovate abitudini alimentari della popolazione italiana, europea e globale.
Crescita globale
Secondo un rapporto della FAO pubblicato nel 2023, la produzione mondiale di prodotti ittici ha raggiunto nel 2022 un nuovo record, con un volume complessivo di 92,3 milioni di tonnellate. Questo risultato evidenzia la crescente domanda globale di prodotti ittici, spinta sia dall’aumento del consumo pro capite sia dal ruolo sempre più centrale che il settore dell’acquacoltura riveste nella sicurezza alimentare.
Di questi 92,3 milioni, il 12,2% è rappresentato da prodotti ittici provenienti dalle cosiddette “acque interne” (fiumi, laghi e bacini di acqua dolce), il restante 87,8% è il prodotto di ambienti marini, che costituiscono la principale fonte di approvvigionamento ittico su scala globale.
Crescita nell’Unione Europea
Anche all’interno dell’Unione Europea, l’acquacoltura conferma la sua fase espansiva: nel 2020, infatti, il valore della produzione ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro. I prodotti ittici rappresentano il 50% di questa cifra, mentre crostacei e molluschi il restante 50%.
Il settore è trainato da alcuni Stati chiave che guidano la produzione acquicola; si tratta naturalmente di Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, le cui caratteristiche garantiscono ottime condizioni per l’allevamento, in particolare: la Spagna, che concorre per il 24% di tutta la produzione europea, la Francia, la cui produzione si attesta attorno al 21%, la Grecia, intorno all’11% e quindi l’Italia che si assesta intorno al 10%.
Crescita in Italia
Analizzando proprio l’evoluzione in Italia, il settore dell’acquacoltura sta attraversando, come nel resto del mondo, una fase di forte sviluppo e crescita.
Nel 2023 il fatturato ha superato i 400 milioni di euro, mostrando un consolidamento della crescita del settore nonostante le difficoltà causate dai maggiori costi derivati dagli eventi geopolitici, dai danni causati dalle calamità naturali e dall’aumento delle temperature provocate dal riscaldamento globale.
Tale crescita è legata principalmente all’incremento della richiesta di prodotti ittici dal mercato, ma anche agli investimenti realizzati dal settore che hanno garantito un’ottimizzazione del processo produttivo e la sua messa in sicurezza, e i cui risultati si sono tramutati in un prodotto finale di qualità più elevata e in una riduzione dell’impatto ambientale.
Prospettive future
Il trend di crescita è tra l’altro confermato da numerosi studi: si prevede infatti che la produzione mondiale di prodotti di acquacoltura continuerà a crescere a un tasso annuale costante del 3% circa tra il 2020 e il 2030.
Risulta perciò evidente come il settore dell’acquacoltura stia avendo e continuerà ad avere un ruolo fondamentale nelle abitudini alimentari mondiali. La richiesta in progressivo aumento sta favorendo un costante incremento produttivo, guidato dalle rinnovate tecniche di allevamento e da una crescente attenzione verso il corretto utilizzo delle risorse naturali.
Non mancheranno però le sfide: in particolar modo, come tutte le attività del settore primario, l’acquacoltura è fortemente influenzata dai cambiamenti climatici, che, in questo campo, agiscono principalmente sulla temperatura dell’acqua, in progressivo aumento, e sulle sempre più frequenti calamità naturali che minano la produzione.
A questo, si aggiunga l’instabilità geopolitica che ha causato e causa tuttora shock economici a cui, chiaramente, l’acquacoltura non è immune, e che provocano incrementi di costi sull’approvvigionamento delle materie prime e sui costi di energia e gas.
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