
Che cosa è e come viene utilizzato il sistema RAS in acquacoltura?
a cura di Pietro Lococo

Andamento del settore dell’acquacoltura negli ultimi dieci anni
a cura di Pietro Lococo
Andamento del settore dell’acquacoltura a cura di Pietro Lococo
Il sistema RAS (Recirculating Aquaculture System) è un impianto di acquacoltura a ciclo chiuso che ricicla continuamente l’acqua e i rifiuti organici prodotti, filtrandoli e ricondizionandoli per l’uso ripetuto.

L’acqua circola da vasche di allevamento a unità di trattamento dove vengono rimossi solidi, convertiti i composti tossici e integrata la ventilazione. Questo consente di allevare pesci o crostacei in vasche ad alta densità, minimizzando i prelievi d’acqua e lo scarico di inquinanti. Per tale motivo, i sistemi RAS sono definiti come metodi “a ciclo chiuso” per la produzione ittica, in cui l’acqua e i rifiuti vengono continuamente filtrati e riciclati.
Componenti tecnici del RAS
Un tipico impianto RAS si compone di una serie di moduli disposti in sequenza: i filtri meccanici, i filtri biologici, gli eventuali trattamenti aggiuntivi (come, ad esempio, impianti UV e sistemi di ozonizzazione) e sistemi di aerazione/ossigenazione e di controllo ambientale.
- Filtrazione meccanica: rimuove i rifiuti solidi (ad esempio alimento non consumato e feci) dall’acqua. I sistemi più utilizzati sono filtri a tamburo o aree di sedimentazione che catturano i solidi galleggianti, evitando che intasino i filtri successivi.
- Filtrazione biologica: un biofiltro contiene materiale poroso (sabbia, anelli plastici, detti biomedia, o vetro) colonizzato da batteri nitrificanti. Questi microrganismi convertono l’ammoniaca, derivata dai rifiuti metabolici del pesce, in nitriti e quindi in nitrati meno tossici tramite il processo di nitrificazione. I nitrati, meno pericolosi, possono poi essere parzialmente scaricati o ulteriormente trattati.
- Filtri chimici e disinfezione: spesso si integrano filtri a carbone attivo per rimuovere composti organici disciolti indesiderati, oppure sistemi UV/ozono per eliminare alghe, batteri patogeni o virus residui. Questi trattamenti chimici completano la purificazione, garantendo un’acqua molto pulita.
- Ossigenazione e aerazione: essendo un sistema intensivo, il RAS richiede elevata disponibilità di ossigeno. Diffusori ad aria, aeratori o generatore di ossigeno gassoso mantengono livelli di O₂ molto alti nell’acqua. In più risulta fondamentale controllare e regolare il pH (spesso stabilizzato con CO₂ o calce) e la temperatura (con riscaldatori o scambiatori), assicurando parametri ottimali di crescita. In pratica, i sensori monitorano costantemente ossigeno, pH, temperatura e altri fattori, e sistemi di automazione regolano flussi e immissioni per mantenere il benessere dei pesci.
Ogni vasca di allevamento è collegata tramite pompe a circolazione che spostano l’acqua verso il sistema di filtrazione. L’intero processo è progettato in serie o in parallelo in modo da massimizzare il contatto con i filtri; ad esempio, l’acqua dai pesci passa prima attraverso un sedimentatore/filtri grossolani, poi arriva ai biofiltri; quindi, subisce degasaggio (per rimuovere CO₂ accumulato) e infine viene reintegrata in ossigeno prima di tornare alle vasche. Grazie a questo ricircolo, il volume d’acqua sostituito è molto ridotto rispetto agli impianti tradizionali.
Impiego negli impianti di acquacoltura
I sistemi RAS sono impiegati in molte specie da allevamento: salmoni, trote, orate, spigole, tilapia, anguilla, e invertebrati come gamberi e ostriche di acqua dolce. L’alta efficienza del RAS consente allevamenti intensivi on-land anche in zone dove l’acqua è scarsa o lo spazio è limitato (come aree urbane o desertiche).
In Europa, strutture pilota (come i laboratori acquacoltura nordici e L’Avannotteria nel Mediterraneo) hanno mostrato come RAS permetta di programmare cicli produttivi continui, indipendenti dalle stagioni, a differenza di vasche all’aperto.
Dal punto di vista operativo, la gestione di un RAS prevede il controllo routinario dell’alimentazione dei pesci e, soprattutto, la costante verifica del funzionamento dei sistemi di filtraggio: pulizia regolare dei filtri meccanici, accrescimento e maturazione batterica nel biofiltro, sostituzione di lampade UV.
Il sistema richiede un investimento iniziale elevato e consumi energetici per pompe/ossigeno, ma garantisce altissime rese produttive per unità di superficie, flessibilità di ubicazione e condizioni ambientali controllate.
Vantaggi ambientali del RAS
Il RAS offre diversi vantaggi ambientali rispetto agli allevamenti convenzionali:
- Risparmio idrico: la percentuale di acqua nuova immessa è molto bassa. L’acqua viene riciclata più volte attraverso il trattamento, perciò si riduce drasticamente il prelievo dal mare. Ciò rende il RAS particolarmente sostenibile poiché serve solo una piccola percentuale di “make-up water” per compensare evaporazione e perdite.
- Controllo degli effluenti: i rifiuti organici solidi sono quasi totalmente separati prima di ogni scarico, e l’acqua di scarico, se presente, è molto più pulita. Il filtraggio meccanico e biologico trattiene feci e particelle, mentre i trattamenti UV/ozono neutralizzano agenti patogeni. In questo modo gli effluenti finali contengono carichi nutritivi e microbi molto limitati, evitando l’eutrofizzazione.
- Minimo impatto sugli ecosistemi naturali: essendo impianti chiusi, il RAS isola gli animali allevati dall’ambiente esterno. Ciò riduce il rischio di trasmissione di malattie o parassiti alle popolazioni selvatiche (bio-sicurezza), e previene fughe accidentali di esemplari non autoctoni.
In sintesi, il RAS rappresenta una soluzione tecnicamente complessa ma molto efficiente e sostenibile: consente di produrre pesce di qualità elevata in spazi ristretti, consumando meno risorse naturali. Questi benefici – risparmio idrico, effluenti quasi azzerati, protezione degli ecosistemi – pongono il RAS tra le tecnologie chiave per un allevamento ittico moderno e sostenibile.